Guerra a racket e strozzini! Imprese stritolate fra denunce e fallimenti

 

Vertice in prefettura con il commissario nazionale Giuffre?? 

A vere il coraggio di denuncia- re il proprio usuraio o estorsore. Attendere fiduciosi l’aiuto dello Stato e trovarsi invece ad assi- stere, impotenti, al fallimento della propria azienda o alla mes- sa all’asta della casa di fami- glia. Accade anche questo agli imprenditori, ancora pochissimi, che rifiutano il giogo della mala- vita. Accade che restino strango- lati prima dall’usura o dal rac- ket e poi dallo Stato, incapace fi- no a oggi di confezionare nor- me semplici, efficaci e, soprat- tutto, di rapida applicazione per sostenere concretamente chi de- nuncia i propri aguzzini. L’allar- me – non nuovo – e?? stato lancia- to ieri dalle imprese pugliesi in prefettura, in occasione del verti- ce con Santi Giuffre??, il commis- sario antiracket e usura del Go- verno. E al loro fianco – qui la novita?? – e per una riforma della normativa di settore si e?? schiera- to apertamente anche il procura- tore capo della Procura di Lecce e capo della Direzione distrettua- le antimafia Cataldo Motta.

Al centro del dibattito, la leg- ge 44 del 1999 che istituisce il Fondo di solidarieta?? per le vitti- me di estorsione e usura. Un fondo che consente a chi denun- cia, di chiedere allo Stato un aiu- to in denaro per pagare i debiti e rimettere in carreggiata la pro- pria attivita??. La legge e?? stata mo- dificata nel 2012, anche sulla scorta di una sentenza del 2005 della Corte costituzionale. Ma lacune e imperfezioni sono anco- ra li??, a ostacolare il cammino di chi si ribella alle mafie.

«Racket e usura sul territo- rio conoscono un trend esponen- ziale» ha detto Giuffre??, confer- mando i dati snocciolati dal pre- fetto Giuliana Perrotta: 165 de- nunce per estorsione e 15 per usura nel 2014, cioe?? il 68% in piu?? rispetto al 2012 e il 28% in piu?? rispetto al 2013. «E la crimi- nalita?? sta mutando – ha continua- to Giuffre?? – Abbandona il pizzo e scegliere l’usura, per investire i suoi capitali e ripulirli. Per questo tanto la legge 108/96 sul- l’ usura che la legge 44/99 sul Fondo di solidarieta??, hanno biso- gno di rivisitazioni profonde, de- vono essere calate nella realta??». E per questo, ancora, Giuffre?? ha strigliato il mondo delle associa- zioni antiracket «che non fre- quentano i palazzi di giustizia e le questure, perche? non basta un convegno a ripulirsi la coscien- za».

E?? sulle norme da cambiare, pero??, che si e?? concentrata l’at- tenzione del commissario e del procuratore Motta. Inadatte a scardinare il sistema estorsivo che attanaglia, fra gli altri, an- che il territorio salentino. Un esempio su tutti. Quando un im- prenditore chiede di accedere al fondo antiracket o chiede un mu- tuo antiusura, la norma prevede una moratoria che blocca per 300 giorni il pagamento delle ra- te di mutui bancari e ipotecari; i processi esecutivi, comprese vendite e assegnazioni forzate e, ancora, blocca per tre anni even- tuali debiti con il Fisco. Questa moratoria mira a tutelare il patri- monio dell’ imprenditore finito nel giro estorsivo o di usura per il tempo necessario a ricevere il contributo statale, acquisito il quale i debiti potranno essere estinti e l’attivita?? di impresa pro- seguire senza ostacoli. Per verifi- care che l’imprenditore abbia di- ritto a quei benefici economici, il prefetto invia al procuratore l’elenco delle procedure esecuti- ve pendenti per quell’imprendi- tore e la sua richiesta di mutuo o elargizione. E il pm entro set- te giorni deve dire la sua e invia- re un “provvedimento favorevo- le” alla moratoria al giudice del- l’ esecuzione. «Ma mentre il provvedimento del procuratore rende operativa la moratoria dal punto di vista dei procedimenti amministrativi, tributari e fiscali – ha detto Motta – non e?? invece 

vincolante per il giudice dell’e- secuzione, che non e?? costretto, quindi, a sospendere i procedi- menti». La legge, del resto, non puo??, senza violare l’articolo 101 della Costituzione, demandare ad un soggetto diverso dal giudi- ce cui e?? affidata la responsabili- ta?? e la gestione di un dato pro- cesso il compito di assumere de- cisioni che si inseriscono in quel processo ed incidono imme- diatamente e direttamente sul suo andamento. Il risultato e?? che mentre le indagini penali sui presunti cravattari ed estorso- ri procedono con i ritmi e i tem- pi degli uffici giudiziari, che non sempre coincidono con i bi- sogni di chi denuncia, i giudici dell’ esecuzione possono, nono- stante la moratoria, andare avan- ti a smantellare i patrimoni di chi ha denunciato usura ed estor- sione. Cosi?? aggiungendo al dan- no anche la beffa.

P.Anc. 

Fonte: Quotidiano di Puglia – 11/02/2015