«Il vostro compito e?? far si?? che le nostre speranze non di- ventino un cimitero di illusio- ni». La voce di Valerio Perrone, presidente regionale di “Sos imprese Puglia”, si e?? incrinata. La commozione gli ha strozzato in gola l’appello che ieri, nel corso del vertice sul racket e l’usura convocato dal prefetto Giuliana Perrotta, ha rivolto alle istituzioni, dal com- missario nazionale contro racket e usura Santi Giuffre?? al procuratore capo della Procura di Lecce, Cataldo Motta. Imprenditore edile nel Brindisino, al lavoro nei cantieri da quando aveva 17 anni, a 27 Perrone ha subito il primo di diversi attentati mafiosi. Fino a quando, nel ’ 92, ha deciso poi di denunciare tutto e di aprire la prima associazione an- tiracket del Sud Italia, dietro la parrocchia di San Luigi a San Donaci.
Ieri, Perrone ha puntato il dito soprattutto contro le ban- che. «Ci sono troppi casi di usura bancaria – ha detto – e troppe richieste di accesso al credito rimaste inascoltate. Nel- la nostra associazione possia- mo contarne almeno dieci ne- gli ultimi tempi. E parliamo di imprese serie, di cardini della storia economica salentina». Anche per questo, Perrone ha rinunciato a 150mila euro rico- nosciutigli dal Viminale con il Pon sicurezza «e ho chiesto di poter mettere quel denaro in un fondo di garanzia creato con i soci dell’associazione e di tasca nostra per aiutare chi e?? disperato e non riesce ad ac- cedere nemmeno al Fondo di solidarieta??. Persone che hanno bisogno di acquistare i libri per i loro bambini, di pagare la bolletta della luce». Cerca- no, gli imprenditori, di riempi- re da soli i buchi di solidarieta??
scavati da leggi inadeguate e istituzioni distratte, «spesso – ha specificato il prefetto Perrot- ta – distratte inconsapevolmen- te dalle enormi competenze e responsabilita?? che si concentra- no su una persona sola. Aiutia- moci a vicenda» l’ invito di Perrotta.
Occhi puntati sulle banche, dunque. Non solo quelli di Per- rone, ma anche quelli delle al- tre associazioni antiracket del territorio, con a capo Luigi Bu
dano da Trepuzzi e Brizio Montinaro da Calimera. Ban- che solo apparentemente dispo- nibili a finanziare gli imprendi- tori in difficolta??, ma invece restie ad aprire le porte del credi- to a chi ne ha piu?? bisogno. I numeri li ha dati Floriana Dal- l’Orco, coordinatrice di Casar- tigiani Puglia: «Abbiamo avu- to nel 2012 appena 20 aziende finanziate dopo aver denuncia- to racket o usura; nel 2013 si sono ridotte a 14 e nel 2014 a sette».
Ma dal coordinamento dell’ A bi, l’ A ssociazione bancaria italiana, Mauro Buscicchio – direttore generale di Banca Popolare Pugliese – ha rispedito al mittente ogni accusa: «Solo la nostra banca ha stanziato ne- gli ultimi anni 3,5 milioni di euro per il contrasto all’usura, un milione nel 2014 per un to- tale di 70 richieste di finanzia- mento presentate». Puntualizza- zioni che non sono servite a convincere le associazioni e gli imprenditori come Perrone, pronti a chiedere «un tavolo prefettizio, ogni sei mesi, per- che? ci si confronti con gli isti- tuti bancari» e li si costringa, in qualche modo, a tenere aper- to il rubinetto del credito. Per- che? con la timida, ripresa eco- nomica delineata proprio da Buscicchio, riesca ad aggancia- re il treno della crescita anche chi trova il coraggio di denunciare